Glossario

Glossario

ANELLO SOLITARIO

Anello che trattiene un solo diamante. Nel 1477 l'Arciduca Massimiliano d'Austra utilizzò un anello con diamante come promessa di matrimonio a Maria di Borgogna. La scoperta dell'elettricità ha dato lustro al solitario esaltandone le qualità ottiche. La simbologia dell'anello come promessa di matrimonio risale a Isidoro di Siviglia (560/636)d.C.

ANVERSA

Dal XV secolo gioca un ruolo predominante nel mercato del diamante. E' la capitale europea del diamante. Oggi nell'Antwerp World Diamond Center ci sono quattro borse diamanti, tre banche e centinaia di uffici di aziende che producono e commerciano diamanti rappresentati dal Diamond High Council (Hoge Raad voor diamant).

ARTIFICIALE

Il termine artificiale si riferisce a prodotti fabbricati parzialmente o interalmente dall'uomo di materiali non esistenti in natura.

BIJOU

Bizou, anello, da "biz" dito in bretone, oggetto d'arte relativamente piccolo, prezioso e non, che segue la vita e la morte delle civiltà. Oggetto composto da gemme e metalli preziosi. Bijou mobile per la mente (corone, collier, pendenti, bracciali, anelli e cinture) o bijou d'ornamento per il corpo (fibula, spille, bottoni e polsini). Nel Medio Evo il termine aveva un senso più largo ad ornamento della persona e della casa. Fino al XV secolo i diamanti erano indossati da sovrani. Nel 1444 Agnes Sorel, prima donna non nobile, indossò in pubblico un diamante rosa di cinque carati regalatole da Carlo VII re di Francia.

BIJOUTIER

Persona che cura la fabbricazione e la vendita di oggetti composti da gemme e metalli preziosi, da cristalli e porcellane, oggetti atti ad adornare le persone e gli ambienti.

BLUE GROUND

Kimberlite blu, principale sorgente di diamante naturale, di colore da blu a grigio scuro. Quando é ossidata tende al giallo, yellow graund, quando é fossilizzata può essere green graund. Il mome kimberlite proviene dalla città di Kimberly, in Sud Africa, dove furono trovati i diamanti cento anni fa. La kimberlite protegge il diamante che non può superare la temperatura di 1200°. Oltre alla kimberlite (mica/peridotite) il diamante si trova nella lamproite, roccia di origine più profonda ma più giovane. I diamanti, nati 200 km. sotto terra da queste due rocce che sono solo il mezzo di trasporto, hanno origine nella peridotite e nell'eclogite. Per ogni tonnellata di kimberlite estratta si ottengono, se tutto va bene, 0.015 grammi di diamante. I paesi produttori di diamante sono: Africa del Sud (con Nabibia e Botswana), Angola, Congo, Repubblica Centroafricana, Sierra Leone, Australia, Brasile, Canada, Federazione Russa, Cina, India, Indonesia e Venezuela.

BORSA DIAMANTE

Luoghi dove si comprano e vendono diamanti. Ci sono borse diamanti in centri come New York, Los Angeles, Miami, Singapore, Ramat Gan, Johannesberg, Idar-Oberstein, Tokyo, Mumbai, Hong Kong, Londra, Dubai, Shanghai, ed Anversa che ne conta quattro, tre specializzate nel grezzo ed una nel tagliato. Le transazioni sono espresse in dollari per carato e vengono concluse pronunciando il termine mazal, in yiddish benedizione.

BRILLANTE

Il termine brillante usato da solo si applica al diamante di forma rotonda e taglio brillante. Tipo di taglio piano a simmetria ottagonale. Il diamante si presenta su tre ordini di faccette, una tavola, una corona di 32 faccette ed un padiglione con 24 faccette ed un apice (se presente). Il taglio a brillante é attribuito al Cardinale Mazarino, e fu chiamato Mazarine o brillante doppio a 16 faccette. Il Cardinale Giulio Mazzarino (1602-1661), abruzzese di nascita, aveva una collezione personale di 18 diamanti molto importanti - fra cui il Sancy di 55 carati, tagliato a goccia irregolare e di colore giallino - che in morte lasciò alla Corona. Mazzarino e la sua favolosa collezione ebbero sicuramente un ruolo primario nell'intenso rapporto che si sviluppò fra il Re Sole ed i diamanti. Nel 1668 il grande mercante Jean-Baptiste Tavernier (originario di Anversa), al ritorno dai suoi frequenti viaggi presso le miniere indiane, vendette al sovrano francese 20 diamanti "grandi" (da trenta a cinquanta carati ciascuno), 24 di grandezza "media" (da dieci a venti carati) e ben 1122 "piccoli" (sotto i dieci carati). Fra queste pietre ve n'era anche una assolutamente eccezionale del peso di 115 carati, di un rarissimo colore blu intenso chiamata "Il grande blu di Francia" per il quale il re pagò la cifra di 22.000 Luigi, l'equivalente di 147 chilogrammi d'oro e creò Tavernier barone. Il re la fece ritagliare ottenendo così una gemma di incomparabile bellezza e valore di 69 carati. Alcuni ritengono che questo possa essere il celebre Hope Diamond di 45,52 carati, oggi esposto alla Smithsonian Institution a Washington su cui sembra influire un malevolo sortilegio. Il sovrano non si limitò ad acquistare pietre solo da Tavernier: da Maria di Lorena acquistò le pietre dei Guisa tra cui una di 33 carati; dal viaggiatore olandese Bazu un taglio esagonale di 43 carati e dal portoghese Alvarez un'altra considerevole quantità fra cui l'Hortensia, uno splendido diamante rosa tagliato a trapezio. Egli adorava letteralmente ricoprirsi dei suoi splendidi diamanti alle feste a corte: sull'abito faceva cucire una serie di spille e bottoni tempestati di pietre. In aggiunta indossava una catena con 45 diamanti ed una spada con l'elsa ricoperta di pietre; molti di questi oggetti furono eseguiti dal gioielliere di corte Gilles Legaré.

BRILLANTEZZA

Le pietre presentano vari tipi di brillantezza secondo la struttura della pietra e la qualità della lapidatura. Quando i raggi luminosi incidono la superficie di una gemma, la riflessione può essere eccellente, diffusa e molto diffusa.

BRUCELLE

Utensile, piccola pinza a molla utilizzata per afferrare i diamanti.

CALIBRO

Strumento di misura che serve a misurare gli angoli e le dimensioni di un diamante in millimetri o frazioni di millimetri. Il taglio calibré (calibrato) é riferito a pietre con misure ed angoli molto precisi per soddisfare il disegno di un gioiello. In orologeria indica la funzione del movimento o il nome del costruttore. Sinonimo di dimensione di un movimento, una linea equivale a 1,256 cm.

CARATO

Unità di misura tradizionale del titolo dell'oro per gli orefici. Il titolo dei metalli preziosi viene espresso ufficialmente in millesimi. Carattere abbreviato K, C, Kt. 24 karati = 1000/1000, oro fino 22 karati = 916/1000 di oro fino 18 karati = 750/1000 di oro fino 14 karati = 585/1000 di oro fino 12 karati = 500/1000 di oro fino 9 karati = 375/1000 di oro fino Il termine carato come misura della purezza dell'oro deriva dalla ventiquattresima parte del dinar, moneta aurea mussulmana, e dal marco romano (anno 1042) o dalla libbra (12 once). Dall'istituzione delle corporazioni il marco venne diviso in 24 carati e pertanto l'oro puro venne indicato con 24 carati. Unità di peso o massa delle pietre preziose introdotta nel 1907 a Parigi. Un carato = 0,200 grammi. Ulteriormente il carato si suddivide in 100 punti. Per esempio, un diamante da cinque carati pesa un grammo ed é grande come un bottone da camicia. Il termine carato come unità di peso deriva dall'arabo ed indica i semi del carrubo (qirat). Carattere abbreviato ct. Tutte le gemme rappresentano la bellezza ma alcune fanno pagare la loro bellezza più delle altre. Possiamo immaginare una scala da uno a diecimila. Quindi una gemma può costare, per esempio, un dollaro o diecimila dollari. Pietre rare come un rubino birmano da tre carati o un granato demantoide da un carato possono surclassare e di molto un diamante o uno smeraldo equivalente in peso. In campo enologico elevare in carati equivale a nobilitare in barrique.

CARATTERISTICA

Inomogeneità che modifica internamente o esternamenete una gemma. Le caratteristiche interne ed esterne devono essere classificate e rappresentate graficamente. Il diamante si valuta principalmente secondo le quattro caratteristiche seguenti: il colore, la purezza, il taglio ed il peso. Le perle secondo il colore, il lustro, la forma, la dimensione ed il taglio da infilatura.

CARBONIO

Alla base della vita c'è il carbonio (con ossigeno ed azoto), che è fabbricato nei nuclei delle stelle e sparso nell'Universo dalle esplosioni delle supernovae. Elemento chimico presente in natura sotto forme diverse (diamante, grafite), parte essenziale di tutti i composti organici, di molte rocce e di tutti gli organismi viventi. Gli atomii di carbonio si possono unire anche in un reticolo regolare a forma di pallone di calcio detto fullerene. Nel 1991 il giapponese Sumio Iijma ha ottenuto i nanotubi o bucktubi, del diametro di alcuni nanometri, ossia fogli di grafite arrotolati su se stessi in una struttura a nido d'ape. Una tenologia di frontiera. Sono più robusti dell'acciaio, chimicamente inerti e sono resistenti ad alte temperature. I nanotubi possono essere utilizzati per ingabbiare idrogeno nelle auto del futuro.

CERTIFICATO

Il documento indica il peso, le dimensioni, il taglio, gli elementi qualitativi le caratteristiche delle gemme. Nel 1971 la casa d'aste Sotheby's utilizzò a Zurigo un certificato GIA durante un sezione d'asta di gioielli. La WFDB (World Federation of Diamond Bourses) e l'IDMA (International Diamond Manufacturers Association) creano l'IDC (International Diamond Council) per standardizzare le norme a livello internazionale a partire dal 1978. Principali certificati internazionali: HRD (Hoge Raad voor Diamant) e GIA (Gemological Institute of America).

CLASSIFICARE

Propensione alla dicotomia, il tempo e il cambiamento, meccanismo innato del cervello. Assegnare, dividere gli elementi qualitativi secondo scale, norme, metodi di esame e nomenclatura riconosciute a livello internazionale. Esposizione Universale di Parigi, 1855, Chateau Lafite-Rothschild, Latour, Margaux, Mouton- Rothschild, in ordine alfabetico i premiers crus Bordelais.

CLIVAGGIO

Taglio da incastonatura. Il clivaggio si manifesta quando un cristallo sottoposto a stimoli esterni si rompe secondo superfici piane con orientazione cristallografica ben definita (secondo della struttura atomica interna). La differenza tra clivare e segare deriva dal fatto che clivare é molto difficile e rischioso mentre segare o tagliare comporta uno spreco minore di greggio.

COLORAZIONE

La colorazione di una gemma é dovuta all'assorbimento selettivo delle varie lunghezze d'onda dello spettro del visibile (comprese tra 400 e 800 nanometri) che la attraversano e dalla conseguente riemissione di quelle non assorbite e dalla sua composizione chimica. Lo spettro del visibile é l'insieme delle onde elettromagnetiche che l'occhio umano é in grado di percepire e sono una minima parte dell'energia emessa dal sole. La luce bianca si può scomporre in sette colori fondamentali: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola. Quando la luce penetra in una pietra, il colore risultante é quello complementare alle lunghezze d'onda assorbite. Se una pietra é incolore vuol dire che tutte le lunghezze d'onda sono state assorbite. Il colore verde, per esempio, é dovuto al mancato assorbimento della lunghezza d'onda riferita al colore verde.

COLORE

Proprietà di un oggetto o di una superficie di riflettere una parte dell'energia elettromagnetica incidente. L'occhio non vede alcuna forma ma soltanto chiaro, scuro e colore. Nella natura non ci sono colori ma soltanto luce e materia. E' L'occhio di chi guarda che unisce questi due elementi traducendoli in un'informazione di carattere cromatico. L'occhio registra i raggi di luce riflessa dalle superfici degli oggetti e riconosce in questo modo il materiale di cui sono fatti. I colori non esistono negli oggetti ma vengono elaborati dal cervello. La percezione colorata é subordinata a pigmenti della retina: é assente nei mammiferi tranne che nei primati, molto ricca negli uccelli diurni, negli invertebrati e in qualche ordine di insetti. Qualità di una gemma. Nell'esame di una gemma il colore é la prima qualità che salta agli occhi. L'identificazione del colore avviene secondo tre attributi: H (hue) tonalità, C (chroma) saturazione e V (value) luminosità. Il colore delle gemme può derivare dalla presenza di elementi in traccia che non costituiscono parte essenziale della composizione chimica. Le gemme con questa caratteristica si definiscono Allocromatiche e possono subire modificazioni del colore. Le gemme Idiocromatiche il colore é dato da elementi chimici fondamentali nella loro composizione. Esistono sei colori base : blu, rosso, verde, giallo, bianco e nero. A seguire il rosa, marrone, arancione, viola e grigio. Undici colori.

CRISTALLIZZAZIONE

Processo per cui un corpo passa allo stato di cristallo. I cristalli vengono suddivisi in sette sistemi secondo la simmetria minima: cubico, esagonale-trigonale, tetragonale, monoclino, rombico e triclino. Quando la strutura é totalmente disordinata il corpo viene definito amorfo. Ora si sa che c'é una via di mezzo: i quasi-cristalli.

DIAMANTE

Cristallo di carbonio con peso specifico 3.52 , durezza 10.

DISPERSIONE

Separazione di un raggio di luce nei colori dello spettro.

DUREZZA

Resistenza di un minerale alla scalfittura. E' importante ricordare la fragilità delle pietre e di conseguenza un uso appropriato.

FACCETTA

Superficie piana ottenuta dal segaggio o dalla molatura di una gemma con forma variabile a seconda del tipo di taglio.

FANCY COLOR

I diamanti che per comparazione presentano una saturazione di colore che per la serie Cape va oltre la lettera Z della scala GIA, vengono definiti come diamanti "colore fantasia" (fancy color). Raggruppiamo in ordine crescente le colorazioni al variare del loro valore: nero, marrone e giallo; arancione e viola; rosa; verde e blu; rosso, il più raro. Ogni colorazione può essere faint (debole), light (leggera), intense (intenso) , deep (profondo) e vivid (marcato). L'India fino al 1700 fu il paese dove furono trovati il famoso Hope blu, il Dresda verde ed il Darya-i-nur rosa. Il Sud Africa prima e l'Australia poi sono oggi i paesi dove si estraggono i fancy color. Si stima che una pietra da un carato é rapportata a 10.000 carati prodotti. Il colore rosso ha un rapporto di uno su un milione di carati prodotti. Nel 1987 un diamante colore rosso porpora di 95 punti é stato venduto da Christie's a 926.000 $.

FORMA

Apporto concettuale ed ideale, aspetto esteriore della figura apparente di un oggetto. In una gemma riscontriamo la forma poligonale da incastonatura, curvilinea da incastonatura, mistilinea da incastonatura, generale da pendente, generale da infilatura, generale da oggettistica.

FRATTURA

Caratteristica interna, imperfezione o inomogeneità che si trova all'interno di una gemma.

GEMMA

Distillato di roccia fusa, materia organica o altro materiale lapidato per scopi ornamentali. La maggior parte delle gemme appartiene al Regno Minerale. Le gemme usate in gioielleria hanno le seguenti qualità : colore, trasparenza, rarità, durabilità ed uso ornamentale. Come tutti i distillati, anche le gemme dovrebbero contenere emotività, intensità di comunicazione, elementi di attrazione, di richiamo di quell'armonia del non perfettamente definibile con la sola ragione: forse niente meno che il compito di celebrare l'ineffabilità della bellezza. L'etimologia delle gemme si rapporta al colore, alla provenienza ed alle forze misteriose. Il nome quarzo (scintillare) , per esempio, proviene dal linguaggio di popolazioni di montagna. La purezza di una gemma é legata ad un compromesso: gemme completamente trasparenti sono molto rare e molto costose. La qualità di una gemma é legata a difetti che possono ridurre o non possono ridurre l'integrità di una pietra.

GIACIMENTO

Disposizione degli strati di minerali nel sottosuolo. I giacimenti si distinguono in primari e secondari, i primi, in posto, sono costituiti da filoni inclusi in rocce eruttive, i secondi, lontani dalla fonte originaria, da depositi alluvionali originati dal disfacimento di rocce aurifere. L'estrazione nei giacimenti primari avviene sia a cielo aperto (Kimberly) che in miniera. Bisogna lavorare 250 tonnellate di materiale per ottenere un diamante di un carato.

GIOIELLIERE

Mercante, artista-gioielliere, alchimista, persona che cura personalmente e fraziona l'intero ciclo del prodotto, dall'ideazione alla progettazione, dalla fabbricazione alla vendita di oggetti con diamanti, perle e pietre. Consolidamento e verticalizzazione dei grandi gruppi internazionali: Richemont, LVMH, PPR, Winston e Bulgari.

GRIFF

Artiglio, punta che serve a trattenere le gemme. Incastonatura "a giorno". Nel medioevo si diffuse l'incastonatura ad agrafe.

INCASTONATURA

Tipo di incrostazione a freddo. Modo di fissare una gemma su un gioiello. Tecnica che risale al terzo millenio a.C. ed ebbe larga applicazione nell'antico Egitto. Ce ne sono di molti tipi ma le più comuni sono quelle a giorno, a notte, a griff, a pavé e a battuta.

INCLUSIONE

Caratteristica interna o inomogeneità delle gemme visibile con la lente a 10 ingrandimenti. Le fratture o particelle solide, liquide o gassose che si trovano all'interno della gemma permettono anche di distinguere tra una pietra naturale ed una di sintesi.

INDICE

L'indice di rifrazione é il rapporto tra la velocità della luce nell'aria e la velocità della luce nel mezzo da esaminare. Esprime il potere rifrangente di una sostanza. Il termine indici è riferito ad elementi posizionati sul quadrante degli orologi che rappresentano le ore e i minuti.

LUSTRO O LUCENTEZZA

Termine riferito alla quantita di luce riflessa da una superficie. Il lustro può essere adamantino, vitreo (la maggior parte delle pietre), madreperlaceo, metallico, grasso, resinoso, opaco (cereo), sericeo.

MELÉE

Termine utilizzato per indicare un melange di diamanti con un peso al di sotto di alcun genere di certificazione.

MINERALE

Materia inorganica avente composizione chimica costante e struttura cristallina regolare.

MOLATURA

Operazione di taglio delle pietre preziose con un disco metallico detto mola la cui superficie porosa permette alla polvere di diamante di incrostarsi. La natura dell'abrasivo e la velocità della mola variano al variare delle pietre da tagliare.

NAVETTE

Forma curvilinea da incastonatura. E' rappresentata da due archi di cerchio uguali che si congiungono in punta. La forma del taglio può essere paragonata a quella dell'utensile dei tessitori.

PARURE

Da ornamento prezioso ad insieme di diamanti di forma assortita (ex. pietra centrale taglio smeraldo, pietre laterali taglio baguette).

PUREZZA

Qualità di una gemma esente da inclusioni e difetti. Per il diamante ci sono almeno due sistemi internazionali per la classificazione della purezza: il sistema GIA (Gemological Institute of America) ed il sistema CIBJO (Confédération International de la bijouterie, joaillerie, orfèvrerie, des diamants, perles et pierres). Un proverbio indiano recita: é preferibile un diamante con qualche difetto che una pietra priva di difetti. Il termine purezza è enche riferito all'oro. L'oro utilizzato per la fabbricazione di leghe usate in oreficeria ha una purezza di 999,9 per mille. L'oro con questo grado di purezza viene chiamato oro fino.

QUALITÀ

Elemento che permette di caratterizzare e classificare q.c. Le indicazioni di qualità delle gemme (qualità chimiche come il colore idiocromatico ed allocromatico, gatteggiamento, adularescenza, opalescenza ed asterismo e qualità fisiche come la rifrangenza, la rifrazione, il potere riflettente, la rarità, la durabilità) e le indicazioni dei titoli ufficiali dei metalli preziosi possono variare a seconda della nazione. Una suddivisione può essere espressa, in ordine decrescente, dai termini eccellente, ottima, buona e scarsa.

SATURAZIONE

Il sistema di colore Munsell definisce tre attributi di colore: H (hue) tonalità, C (chroma) saturazione e V (value) luminosità. La tonalità (dimensione del colore definita dalla lunghezza d'onda) é divisa in cinque colori base, rosso, verde, giallo, blu e porpora, con una seconda dimensione tra ciascun colore con 10 gradazioni. Sono previste 100 tonalità. La misurazione della luminosità (meglio definita luminosità apparente, dimensione del colore definita dal piano trasversale al solido che ha al centro una scala di grigi che va dal nero al bianco) é definita da zero (nero) a 10 (bianco). La saturazione (un colore sarà saturo quando non contiene bianco) viene espressa con intervalli di 2, da zero a 10.

SBECCATURA

Caratteristica esterna o inomogeneità che modifica la superficie di una gemma. Imperfezione del diamante dovuta al consumo.

SCIOLTO

Dal latino solvere, se-luere, (se) separare, (lu) tagliare, in tedesco losen.

SETACCIO

Utensile usato per separare i diamanti tagliati per dimensione o misura.

SFACCETTARE

Lavorazione di taglio a faccette di una gemma. Il taglio del diamante in faccette ottenuto con polvere di diamante stesso viene praticato a partire dal 1380 d.C. Si suppono che gli incisori greci utilizzavano già il diamante per incidere le pietre più dure. Il taglio delle pietre dure in faccette é originario dell'India.

SIGHTHOLDER

Aziende internazionali che acquistano da DTC diamanti grezzi. Il termine sightholder deriva dal fatto che DTC, azienda del gruppo DeBeers, vende i suoi diamanti grezzi in occasione di vendite periodiche dette "sight". I sightholders sono presenti nel mondo del gioiello con tagli brillante modificati, tagli brevettati, tagli speciali e marchi di gioielleria.

SINTESI

Metodo tecnologico per ottenere pietre qualità gemma con caratterisstiche fisiche e chimiche simili al materiale naturale. Il diamante sintetico con metodo HPHT (high pressare and temperature) lascia posto al metodo CVD (chemical vapor deposition) sviluppato dall'Istituto Carnegie.

TAGLIARE

Le operazioni di taglio comportano le seguenti fasi: il clivaggio e/o segaggio, la preformazione, la sfaccettatura e la levigatura. I tagli vengono divisi in: tagli da incastonatura, da pendente, da infilatura e fantasia.

TAGLIO

Per taglio si intende quell'insieme di operazioni che partendo da una gemma greggia portano alla sfaccettatura, alla levigazione o all'intaglio della stessa. Con il procedimento di taglio si aumenta la brillantezza totale di una gemma. I tagli vengono così classificati: taglio piano (delimitato da superfici piane), taglio curvo (delimitato da superfici curve) e taglio misto (delimitato da superfici piane e curve). Lodewijk Van Berckem nel XV secolo e Jan de Boot nel XVII, maestri nella simmetria deltaglio del diamante, sono stati i soli a rivelare un poco della loro arte. Lodewijk Van Berckem introdusse il concetto di simmetria nella disposizione delle faccette (taglio pendeloque o briolette). Il taglio evolve da quello "nature" (point cut, a punta, cintura quadrata) delle pietre indiane; al taglio "table" (tavola, ottaedro da clivaggio, taglio ad otto) 1380; old single (cintura ottagonale, taglio a sedici) 1458; taglio a rosa (solo sfaccettetura corona); taglio Mazarine,1650, sedici faccette in corona, taglio Peruzzi (cintura a cuscino), 1700, trentadue faccette in corona; old european (cintura rotonda); fino al taglio brillante moderno a partire dal 1914 (Marcel Tolkowsky). Nel 2002 Gabriel Tolkowsky realizza "Gabrielle", taglio brillante modificato con 105 faccette. Bisogna notare che fino al XVIII secolo il taglio del diamante era legato a quello delle altre gemme e veniva effettuato negli stessi atelier. Venezia, Parigi, Bruges, Amsterdam, Anversa, New York, Mumbai, Surat, Tel Aviv, Smolensk, Dubai giocheranno un ruolo importante nella storia del taglio e del commercio del diamante. Per quanto riguarda la Cina, l'industria del taglio del diamante é già un'importante realtà.

TAVERNIER JEAN BAPTISTE

Il più noto viaggiatore/gioielliere (1605/1689) della seconda metà del '600. Famoso il suo "Les six voyages en Turquie, en Perse et aux Indes" (1676) e famoso anche per aver venduto il diamante Hope a Luigi XIV° e per morire in seguito divorato da un'orda di cani selvatici. Da qui nacque la leggenda che il diamante Hope é direttamente responsabile della morte dei suoi proprietari.

TAVOLA

Faccetta centrale del diamante giacente su un piano parallelo a quello della cintura. Raccorda tramite la zona superiore, detta corona, la cintura. Alla cintura segue una parte sottostante detta padiglione che termina con una faccetta detta tavola inferiore o apice, parallela alla tavola.

TRASPARENZA

Qualità di una pietra di lasciare passare la luce. Una pietra può essere trasparente, translucida ed opaca.

WINSTON HARRY (1896-1978)

The king of diamonds, il Tavernier del XX° secolo. Alcuni diamanti celebri:Arcot, due diamanti a pera di 33,70 e 23,65 ct. ritagliati a 31,01 e 18.85 ct.; Briolette of India di 90,38 ct.; Bruce Winston a cuore di 40,97 ct.; Deal Sweetener a smeraldo di 45,31 ct.; Jonker (146 ct.), diamante grezzo di 726 ct. ritagliato in 12 diamanti; Ice Quenn I° a pera di 128,25 ct; Tiara Nur-ul-Ain; Star of the Est; Star of Independence a pera di 75,52 ct.; Star of Sierra Leone, diamante grezzo di 968,80 ct.; President Vargas a smeraldo di 44,17 ct.