Giacimenti

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Il diamante si forma all'interno del mantello terrestre, ad una profondità superiore a 150 km., intessuto di minerali verdi (olivine) e rossi (granati), a temperature di 1.200 gradi e a pressioni di 50.000 atmosfere. E' possibile anche un'origine stellare, il diamante si può formare nel plasma gassoso di stelle lontanissime. Il diamante si estra dal suolo, dal fondo marino e da giacimenti diamantiferi.

Dal 2500 a. C. e fino al XVIII secolo i diamanti rimasero una prerogativa assoluta dell'India dove gli esemplari migliori erano sempre destinati ai regnanti. La storia dei giacimenti ha inizio in India già 3000 anni a.C. ed i diamanti indiani sono stati rinvenuti in arenarie, conglomerati e terreni alluvionali.

Le pietre preziose viaggiarono verso la Persia, l'Egitto, e verso Roma lungo la via della Seta. Alessandro il Grande fu il primo a portare i diamanti indiani in Europa dall'India già nel 327 A.c. Le prime descrizioni dei giacimenti indiani (XVI secolo) di diamante nella regione di Golconda avvennero verso la metà del XVII secolo da parte di Jean Baptiste Tavernier.

I diamanti arrivarono a Venezia a cui spetta un primato: fu, infatti, il veneziano Vincenzo Peruzzi a creare nel 1680 il taglio rotondo a brillante (con cinquantotto faccette, 57 più l'apice) che perfezionò il taglio Mazzarino (dal nome del cardinale) a trentadue faccette e restò pressoché invariato fino all'inizio del 1900. Con la scoperta della via marittima del Capo di Buona Speranza i diamanti arrivarono a Lisbona prima e Bruges ed Anversa poi.

Il secondo paese dove furono trovati i diamanti fu il Brasile nel XVIII secolo. Le miniere di Minas Gerais diedero l'esclusiva del prodotto al Portogallo e alla città di Amsterdam. Fino al 1871 l'India e il Brasile erano i soli a soddisfare la domanda mondiale di diamante. La storia della scoperta dei diamanti in Sudafrica é abbastanza recente ed é ricca di nomi (Erasmus Jacobs, John O'Reilly) e di aneddoti che partendo dalla scoperta nel 1867 di un sasso di 21 carati di colore giallo, (per giocare agli aliossi, trovato sulla riva del fiume Orange e chiamato Eureka) va rapidamente conquistando maggiori proporzioni i cui interessi sono legati a quelli di grandi nazioni. Da una prima attività concentrata in giacimenti tipicamente alluvionali, si é passati con la scoperta dell'imbuto diamantifero di Kimberly, a vere e proprie miniere di forma circolare. Questi imbuti diamantiferi sono dei camini vulcanici riempiti da una roccia detta kimberlite. Altre miniere si trovano in Russia (Sakha), Australia (Perth), Canada (Territori Nordovest) con estrazioni sempre più importanti.

I processi estrattivi dipendono dalla natura dei giacimenti primari e secondari. Nei depositi alluvionali, giacimenti secondari, la separezione del diamante greggio da altri minerali avviene per lavaggio. Nei depositi primari, la kimberlite viene frantumata e trasportata su nastri adeguamente ingrassati. La separazione del diamante può avvenire per selezione elettrostatica, ottica e sotto l'azione dei raggi X.

COMPAGNIE MINERARIE

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DeBeers controlla il 40% delle vendite di diamante grezzo tramite la controllata DTC (Diamond Trading Company).

 

Il nome DeBeers é quello di due fratelli proprietari di un piccola fattoria a Kimberly dove fu trovato un numero considerevole di pietre in brevissimo tempo. Nel 1888 nasce DeBeers Consolidates Mines Lt. Ernest Hoppenheimer (1880/1957), figlio spirituale di Cecil Rhodes (pioniere dell'industria mineraria) e di Barney Barnato (socio di Rhodes) nel 1929 diviene presidente della De Beers. Nel 1930 fonda Il Central Selling Organisation CSO a Londra. Lanciò lo slogan "A diamond is forever".

Il gruppo De Beers si é staccato dalla gemella Anglo American ed il braccio commerciale non é più CSO ma DTC (Diamond Trading Company) ed ha costituito una nuova società con il gruppo LVMH, De Beers LV. DTC vende il grezzo ai sightholders e tramite Diamdel a non-sightholders. Altre compagnie minerarie sono la russa Alrosa che controlla il 20% del mercato del diamante grezzo, l'anglo-australiana Rio Tinto e BHP Billiton, la canadese Aber Diamond Corporation (che detiene ol 40% di Diavik Diamond Mines), LLD Group, che controllano circa un 10% a testa.