Diamanti tagliati

Diamanti tagliati

Il fascino del diamante tagliato non e' racchiuso solamente nelle sue proprietà' naturali ma e' il risultato scaturito dall'applicazione di leggi fisiche che permettono di ottenere scintillio, dispersione (fuoco) e brillantezza in quantità' massima.

SCINTILLIO

Lo scintillio e' l'ammontare dei lampi di luce emessi da un diamante quando si muovono l'occhio, la sorgente di luce o la pietra.

DISPERSIONE

Quando un raggio di luce incide la superficie di un diamante una parte del raggio viene rifratta all'interno della pietra e, dopo essere stata riflessa dalle faccette del padiglione, esce di nuovo dalla tavola o dalle faccette della corona. Al momento dell'uscita, il raggio di luce viene separato nei colori dello spettro, cioè' subisce una dispersione. La quantificazione numerica della dispersione viene espressa dalla differenza tra l'indice di rifrazione "n" calcolato per la linea G di Fraunhofeer che e' pari a 2,451 e quello calcolato per la linea B di Fraunhofer corrispondente a 2,407. La dispersione del diamante e' quindi data da: 2,451 - 2,407 = 0,044.

BRILLANTEZZA

L'ammontare della brillantezza totale di un diamante e' data dalla somma tra la brillantezza esterna e quella interna. La brillantezza esterna o lustro corrisponde all'ammontare dei raggi riflessi dalla superficie di un diamante, quella interna dalla riemissione dell'insieme dei raggi rifratti. Immaginando di far cadere sulla superficie di un diamante un raggio di luce, la parte del raggio che viene respinta dalla superficie formerà con la normale nel punto di incidenza un angolo di riflessione uguale all'angolo di incidenza e darà origine al fenomeno della brillantezza esterna. La parte di raggio che penetra all'interno, deviando dalla direzione originaria, formerà un angolo di rifrazione minore dell'angolo di incidenza. Questo raggio rifratto sarà totalmente riflesso dalle faccette del padiglione e darà origine al fenomeno della brillantezza interna.

La certificazione del diamante ha il fine di identificare la qualità della gemma nel modo più preciso e scientifico secondo standards universalmente riconosciuti. La quotazione di un diamante tagliato deve comprendere la descrizione delle caratteristiche relative a: elementi qualitativi definiti 4C (carat, color, clarity e cut), misure e dimensioni, apice, cintura, fluorescenza e finitura.

MISURE E DIMENSIONI

Le dimensioni di un diamante sono espresse dalla misurazione della lunghezza (L), larghezza (l) ed altezza (h). E' Bene ricordare che nel caso del diamante tagliato a brillante rotondo la lunghezza ela larghezza corrispondono al diametro maggiore (D) e al diametro minore (d). Le misurazioni devono essere espresse al centesimo di millimetro.

APICE

L'apice può' essere: lucidato, abraso o naturale. Quando l'apice e' appuntito oppure lucidato piccolo o medio, il suo aspetto non incide sul grado di purezza determinato. Quando l'apice e' lucidato grande, abraso o naturale, il suo aspetto può' incidere sulla purezza determinandone un abbassamento di grado. l'apice può essere:

  • Appuntito (pointed) quando la faccetta non é visibile a 10x
  • Piccolo (small) quando la faccetta é difficilmente visibile a 10x
  • Medio (medium) quando si distingue in forma ottagonale la faccetta a 10x
  • Grande (large) quando la faccetta é visibile a 10x.

CINTURA

L'analisi della cintura deve essere scissa in due momenti:

  • l'osservazione dell'aspetto esteriore
  • la misurazione in percentuale dello spessore.

La cintura può' essere sfaccettata, lucidata o grezza e il suo aspetto non incide mai sul grado di purezza mentre a volte può' influenzare il grado di finitura. Dalla pratica quotidiana di laboratorio risulta che alcuni diamanti possono presentare un aspetto della cintura "misto" (es. sfaccettato-lucidato). Lo spessore deve essere definito mediante l'utilizzo dei seguenti termini:

Molto sottile (very thin)

Sottile (thin)

Media (medium)

Spessa (thick)

Molto spessa (very thick )

LA FLUORESCENZA

La fluorescenza e' un fenomeno che consiste nell'emissione di energia sottoforma di luce dovuto alla temporanea eccitazione degli elettroni di una sostanza sottoposta a trattamenti particolari come il riscaldamento, l'irraggiamento con raggi X, l'irraggiamento con ultravioletti, ecc. Tale fenomeno e' del tutto temporaneo infatti ha termine al cessare della causa che lo ha provocato. In Gemmologia, ed in particolare per il diamante, gli elettroni della gemma vengono eccitati da raggi ultravioletti di lunghezza d'onda pari a 3660 A. In Gemmologia si fa largo uso di due particolari lunghezze d'onda relative all'ultravioletto: quelle a 2540 A definite onde corte e quelle a 3660 A dette onde lunghe. L'esame della fluorescenza di un diamante si effettua utilizzando come sorgente di emissione di raggi ultravioletti una lampada tarata a 3600 A. In base all'intensità' della luce riemessa vengono determinati per mezzo di pietre paragone (con colore il più' uniforme possibile e senza limiti di caratura) quattro gradi di fluorescenza:

Nulla (nil)

Debole (slight)

Media (medium)

Forte (strong)

Durante questo fenomeno un diamante può' assumere diversi colori che variano dal violetto al blu, al verde, al giallo, all'arancione e al rosa. Poiché' la determinazione della saturazione di colore del diamante viene fatta con sorgenti di illuminazione che emettono anche raggi ultravioletti (lampade a luce nordica) e' chiaro che i diamanti con spiccata fluorescenza subiranno una variazione apparente di saturazione di colore. In particolare i diamanti che presentano fluorescenza violetta o blu miglioreranno di colore mentre quelli che presentano fluorescenza di colore diverso potranno peggiorarlo. Raramente e' possibile imbattersi in gemme che presentano una fluorescenza a chiazze.

Strumentazione: sorgente di luce UV con lunghezze d'onda di 365 nm. emessa da un bulbo con potenza 8w. posto a 10-15 cm. dall'osservatore.

GRADO DI FINITURA

Il grado di finitura di un diamante e' dato dall'insieme dei difetti dovuti alla mancanza di simmetria ed a quelli dovuti alla politura. Solitamente viene suddiviso in quattro gradi: Ottima (very good) da assente a molto lievi difetti di simmetria e politura Buona (good) lievi difetti di simmetria e politura Media (medium) difetti visibili di simmetria e politura Scarsa (poor) accentuati difetti di simmetria e politura

SIMMETRIA


I difetti dovuti alla mancanza di simmetria sono:

  • la tavola fuori centro
  • la cintura non rotondeggiante
  • il piano della tavola non parallelo a quello della cintura
  • la corona ed il padiglione non perfettamente allineati
  • la tavola non ottagonale
  • un contorno irregolare delle faccette
  • la presenza di faccette naturali e supplementari

Un diamante può' manifestare alcuni di questi difetti in maniera da lieve ad accentuata.

POLITURA

I difetti dovuti alla politura sono:

  • la cintura piumata
  • i segni di politura
  • le sbeccature
  • i graffi
  • gli spigoli abrasi
  • i segni di bruciatura

Anche in questo caso il diamante può' manifestare questi difetti in maniera da lieve ad accentuata. L'apprezzamento dell'insieme di questi difetti viene fatto solo con l'ausilio di una lente o di un microscopio e dipende dalla pratica quotidiana e dalla professionalità' dell'analista.